U nisciti a Noi per i 16 Giorni di Attivismo Contro la Violenza Dal 25 novembre al 10 dicembre ed oltre: Insieme per un Futuro Senza Violenza 25 novembre è stato scelto come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne in memoria delle sorelle Mirabal: Patria, Maria Teresa e Minerva. Queste tre donne, attiviste politiche nella Repubblica Dominicana, furono brutalmente assassinate il 25 novembre 1960 per il loro impegno contro la dittatura di Rafael Trujillo. La loro morte ha suscitato indignazione internazionale e ha portato a una maggiore consapevolezza sulla violenza di genere. In loro onore, le Nazioni Unite hanno ufficializzato questa data nel 1999 per sensibilizzare e promuovere azioni contro la violenza sulle donne Ogni anno, dal 25 novembre al 10 dicembre, si svolgono i “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere”, culminando nella Giornata Internazionale dei Diritti Umani che sono fondamentali per garantire la dignità e il rispetto di ogni individuo. Ecco alcuni esempi di diritti umani riconosciuti a livello internazionale: • Diritto alla vita: Ogni individuo ha il diritto di vivere e di essere protetto da atti che possano minacciare la sua esistenza. • Diritto alla libertà e alla sicurezza personale: Nessuno può essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato. • Divieto di tortura e trattamenti inumani: Nessuno deve essere sottoposto a tortura o a trattamenti crudeli, inumani o degradanti. • Diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione: Ogni persona ha il diritto di avere le proprie convinzioni e di praticare la propria religione liberamente. • Diritto all’uguaglianza davanti alla legge: Tutti hanno diritto a un’uguale protezione della legge senza discriminazioni. • Diritto al lavoro e a condizioni di lavoro giuste: Ogni individuo ha il diritto di lavorare in condizioni sicure e di ricevere una retribuzione equa. • Diritto all’educazione: Ogni persona ha il diritto all’istruzione, che deve essere gratuita almeno a livello elementare. Questi diritti sono sanciti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e in altre convenzioni internazionali, e rappresentano i principi fondamentali per la tutela della dignità umana. Questi 16 giorni di attivismo sono un periodo dedicato a campagne di sensibilizzazione, eventi e iniziative per combattere la violenza di genere e promuovere i diritti umani. Unisciti a noi per sensibilizzare, educare e agire contro tutte le forme di violazione dei diritti umani. Perché è Importante: Noi del Progetto #xLina stiamo organizzando Eventi e Attività su Cesena e dintorni per costruire un Osservatorio Permanente così da raccogliere maggiori energie ed attori. Questi 16 GG ci aiuteranno a lanciare #xLina perché riteniamo che il territorio necessita di un centro di orientamento, coordinamento e conoscenza delle realtà ( associazioni, centri psicologici, giuridici, di lavoro) già esistenti. Il ricavato di questi eventi che si protrarranno per tutto l’ arco dell’anno, andrà a sostenere l’Osservatorio Permanente. Vogliamo dare un messaggio forte e chiaro a chi si ritrova sempre più spesso solo e nel buio più assoluto stretto tra le maglie della violenza: noi ci siamo e ti porgiamo la mano! Se hai un attività e/o energia e vuoi creare: – ** Aperitivi e/o cene**. Entri a far parte del nostro progetto con il nostro supporto di immagine e comunicazione. – **Workshop e Conferenze**: Creare sessioni educative con esperti del settore. – **Marce e Manifestazioni**: Organizza una marcia nelle strade per far sentire la nostra voce. – **Campagne Social**: Condividire il nostro messaggio sui tuoi canali social usando gli hashtag #StopViolenceAgainstWomen e #16DaysOfActivism #xLina – **Arte e Cultura**: Creare mostre, spettacoli teatrali e proiezioni di film che trattano il tema della violenza di genere. Come Partecipare: – **Contattaci** . Per comunicare se hai un attività e vuoi creare qualcosa, ragioniamo insieme sul format. – **Iscriviti agli Eventi**: Registrati per partecipare ai nostri eventi e attività. – **Diventa Volontario**: Offri il tuo tempo e le tue competenze per supportare le nostre iniziative. – **Fai una Donazione**: Contribuisci finanziariamente per sostenere le vittime e le campagne di sensibilizzazione. Causale “donazione liberale progetto xLina” Alcune testimonianze delle vittime di violenza Un’altra testimonianza significativa è quella di Valerie, ospite del Centro Donna Pangea di Roma, che ha trovato rifugio e supporto per ricostruire la sua vita dopo aver subito abusi fisici, psicologici ed economici. Il caso Regeni: Giulio Regeni, un ricercatore italiano, è stato rapito, torturato e ucciso in Egitto nel 2016. La sua morte ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo ai diritti umani e alla libertà accademica, e ha portato a richieste di giustizia e trasparenza nelle indagini. Il Covid. Durante la pandemia di Covid-19, sono state segnalate violazioni dei diritti umani tra cui censura, discriminazione, detenzione arbitraria e xenofobia in diverse parti del mondo. Queste storie non solo aiutano a rompere il silenzio, ma anche a promuovere un cambiamento culturale e sociale necessario per combattere le vittime di violenza di genere e a sostenere i diritti umani Contattaci, abbiamo poco tempo! [ ] osservatorioxlina@gmail.com 329 5948879 | Politcy Privacy| Condizioni e termini | Daniela Corrente
Anche la violenza di genere è una violazione dei diritti umani che colpisce milioni di donne in tutto il mondo. Partecipando ai 16 giorni di attivismo, puoi contribuire a creare consapevolezza, supportare le vittime e promuovere il cambiamento.
Oppure se hai gia un evento in programma e vuoi inserirlo nella nostra programmazione.
Chiara Balistreri, una giovane bolognese, ha condiviso la sua drammatica esperienza attraverso un video su TikTok, denunciando il femminicidio e la violenza di genere.
È una luminosa mattina di primavera, il 27 aprile 2025, e sono con i miei amici della Muvra Forlì-Cesena,
una associazione escursionistica. Sono stata invitata a trascorrere una giornata con loro, per una escursione in tra Monte Aguzzo e Montecordruzzo, una zona di alta collina sopra Cesena, durante la quale è prevista la raccolta di erbe selvatiche.
L’aria profumata di erba fresca, e il sole scalda appena, perfetto per la nostra avventura. Abbiamo cestini, coltellini e l’entusiasmo di chi sta per scoprire qualcosa di nuovo, guidati da Mara – la più esperta tra noi di erbe selvatiche – la moglie di Antonio, che più tardi ci ospiterà a casa loro, per un pranzo condiviso nel loro giardino.
Il nostro sentiero parte vicino a una chiesetta abbandonata, in vendita da anni, con le mura di pietra
invase dall’edera e un cartello arrugginito appeso al cancello. La struttura, con il suo campanile sbrecciato e le finestre vuote, ci cattura subito. Sembra un quadro sospeso nel tempo, con le erbacce che spuntano tra le crepe. Attorno asparagi selvatici, con i loro steli sottili, e piante di fiori gialli: tarassaco e senape selvatica, che ondeggiano al vento. Io mi fermo a osservare, affascinata dalla bellezza decadente.
Uno del gruppo scatta foto: “Sembra un set di un film!”. Un altro raccoglie un asparago selvatico: “Questi li cucineremo più tardi!” Poi uno inciampa su una radice e impreca, facendoci ridere. Mara ci richiama: “Occhi sulle erbe, non solo sulla chiesa! Qui c’è anche borragine, cercatela.” Raccogliamo asparagi, borragine e qualche fiore di tarassaco, ma la chiesetta resta nei nostri pensieri. Anche perché nelle adiacenze, in una zona molto panoramica, troviamo un piccolo laghetto, dove ci fermiamo, prima di ridiscendere lungo un sentiero.
In poco tempo arriviamo in un cimitero antico, un luogo silenzioso con un grande cipresso. Tra le tombe, accanto alle lapidi vecchissime di due famiglie italiane, spiccano numerose lapidi recenti, con iscrizioni in arabo, molte di bambini e persino tantissimi
infanti. Mara si ferma, con rispetto: “Questo cimitero è vecchio di secoli. Qui da qualche anno, riposano anche famiglie mussulmane”. Ed io penso a quei bimbi, morti solo dopo pochi giorni dalla loro nascita. Le iscrizioni sulle loro tombe sono tutte in arabo, e sento un gran peso . Qualcuno dice: “È incomprensibile sono tanti anzi troppi”. Gli altri restano in silenzio, mentre uno mormora: “Quanti sogni spezzati”. L’atmosfera è sommessa e, muovendoci con delicatezza, usciamo da quelle mura antiche, dove riprendiamo il nostro cammino raccogliendo malva enepitella da li a poco. Raggiungiamo poi il borgo di Montecodruzzo, dove si
trova un monumento commemorativo dedicato ai caduti della Grande Guerra. Sul marmo, un’epigrafe rende omaggio anche ai soldati tedeschi: “Montecodruzzo. A ricordo dei soldati tedeschi caduti nelle azioni di guerra dell’ottobre 1944 .Davanti, un alberello, piantato da qualche anno. Troppo vicino alla lapide, forse appositamente, come a voler nascondere l’epitaffio del monumento. Mi raccontano: “Dopo la guerra, Roncofreddo ha scelto di ricordare questi soldati tedeschi, che qui avevano lasciato un buon ricordo. Molti di loro morirono sotto ai bombardamenti alleati, che distrussero completamente questo borgo, lasciando anche molte vittime tra i civili”. ” Io tocco la corteccia dell’alberello, colpita dall’umanità del ricordo di questi italiani, e penso ad altri che sembrano
aver voluto mascherare questo riconoscimento. Sento una persona che dice: “Dovremmo pulire il monumento, farlo brillare.”
Siamo quasi alla fine della nostra escursione.
In un paio d’ore i nostri cestini si riempiono di asparagi selvatici, tarassaco, borragine, malva e nepitella. Mara ci tiened’occhio: “Non esagerate, la natura va rispettata.”
Alle 12, con lo stomaco che brontola, ci incamminiamo verso casa di Antonio e Mara, per il pranzo
condiviso. Il loro giardino è un’esplosione di vita. Alcuni talentuosi preparano il fuoco, per una brace perfetta dove si cuoceranno salsicce e
pancetta. Le erbe e gli asparagi sono sparsi su un tavolo di legno, in cucina. Prepariamo un’insalata di cicoria e tarassaco, con olio extravergine dei loro ulivi e sale di Cervia. Io, Mara e Nadia facciamo una frittata con alcune delle erbe raccolte, e tante altre verranno infine sbollentate e tirate in padella, con aglio, olio e sale.
C’è chi vigila la griglia: “Attenti, non bruciate la carne!”. Poi il pranzo all’aria aperta è una festa:
la frittata è tenera e saporita, l’ erbetta fresca e leggermente amara, le salsicce profumano di collina. La giardiniera sparisce in fretta, e io rubo gli ultimi pezzi dal piattino, con uno che mi lancia un’occhiataccia scherzosa. Antonio tira fuori un sangiovese locale, e
brindiamo, seduti tutti insieme. Parliamo della chiesetta, del cimitero e del monumento. Io dico: “Quella chiesetta abbandonata è magica, ma il cimitero con quelle lapidi in arabo …
e poi l’epigrafe per i tedeschi.
Montecodruzzo è un posto speciale”. E c’è chi
aggiunge: “È come se ogni angolo raccontasse una storia di accoglienza anticonformista”. Il pranzo, col fuoco li vicino che scoppietta e il calore degli amici, ci unisce come una famiglia.
Alle 16:30, salutiamo Antonio e Mara, promettendo di tornare. Il rientro verso Cesena è stato
tranquillo, lungo stradine di campagna illuminate dal sole del tardo pomeriggio. Ripenso al monumento nel centro del borgo, e all’ l’epigrafe, pensando al cimitero con le lapidi in arabo e alla chiesetta invasa di asparagi. Mentre torniamo verso casa un ragazzo aggiorna il suo post su X: “Da Montecodruzzo: una chiesetta dimenticata, un cimitero che abbraccia tutti, un ulivo per la pace.” Un suo amico insiste: “La prossima volta, puliamo il monumento”. L’altro ride e dice: “E Mara mi insegna a schivare le ortiche!”
Il sole cala sulle colline, io sono con questi amici. I cestini ora sono vuoti, ma il mio cuore è
pieno. Questa giornata – la chiesetta abbandonata, il cimitero antico, il monumento, le erbe raccolte con Mara, il pranzo al fuoco con Antonio e tutti gli altri – è una di quelle che porterò con me per sempre.
Luoghi citati Montecodruzzo : Borgo collinare in provincia di Forlì-Cesena. Il sentiero
parte vicino a una chiesetta abbandonata, in vendita, piena di erbacce, asparagi selvatici e fiori gialli. Si passa per un cimitero antico con lapidi in arabo (molte di bambini) accanto a tombe di famiglie italiane, e si arriva al centro del borgo, dove un monumento commemora i caduti della Grande Guerra, inclusi i soldati tedeschi.
Casa di Antonio e Mara : borgo vicino, perfetto per il pranzo condiviso nel giardino.
I Il Piano d’Azione Nazionale su Impresa e Diritti Umani 2016-2021 ha incoraggiato numerosi interlocutori a trasmettere il proprio contributo in particolare è stata manifestata l’importanza di agevolare un accompagnamento delle imprese nel loro percorso di crescita sui temi del valore sociale e della sostenibilità, ampliando la platea delle imprese che pubblicano volontariamente le informazioni di carattere non finanziario nei loro bilanci e incoraggiandole ad adottare nuovi approcci comunicativi relativi all’impronta ecologica dei loro prodotti e processi produttivi. Seppur fondamentali, il welfare aziendale oggi non può più limitarsi ai soli incentivi e benefit monetizzabili. La pandemia ha accelerato un processo già in essere che ha portato le L’indagine è stata condotta presso un tratto da 2′ Report OIIDU
Il medesimo approccio aperto e dialogante ha permesso di compilare il secondo Piano d’Azione Nazionale su Impresa e Diritti Umani 2021-2026, con due importanti innovazioni:
la prima è di ampio respiro e ha ad oggetto la multi-settorialità dei contenuti, proprio per rispondere alle molteplici sfide che il dossier impone; la seconda è di natura metodologica ed
è rappresentata dall’introduzione di indicatori di monitoraggio, oggetto di costante scambio di informazioni aggiornate da parte della governance istituzionale quanto agli impegni volontari assunti nel Piano per una migliore traduzione dei Principi Guida nella pratica quotidiana delle attività di natura statale ed imprenditoriale. In questo sistema permane, a conferma dell’importanza della collaborazione pubblico-privato, l’assetto multi-stakeholder che presenta la duplice natura operativa strettamente inter-istituzionale – rappresentata dal Gruppo di Lavoro/GLIDU presso il Comitato Interministeriale per i Diritti Umani nel Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – e di confronto e dialogo con i rappresentanti della società civile e dell’impresa in occasione di incontri periodici ed eventi dedicati.
Il valore aggiunto del dialogo multi-stakeholder – come dimostra questo importante appuntamento editoriale annuale – è fondamentale per incrementare l’attenzione nazionale sul
dossier. Soltanto riconducendo le istanze, decisamente divergenti ma non contrastanti, ad una riflessione congiunta è possibile non soltanto definire insieme le nuove priorità operative ma anche facilitare il dialogo per un’applicazione dei Principi Guida più soddisfacente e ancor più multi-settoriale. Oggi, oramai, non è più possibile parlare di strategia d’impresa senza includere la promozione e la protezione dei diritti umani in questa visione globale
aziende al centro, conferendo loro la responsabilità di soddisfare i bisogni di ricerca del benessere dell’intero ecosistema in cui operano, compresi quelli dei propri dipendenti. Welfare e wellbeing non possono più dunque essere pensati come concetti tra loro separati e il benessere del lavoratore non
può più essere visto solo in ottica finanziaria ma va necessariamente aggiunta la prospettiva psicofisica, forse ancor più importante.
Dall’indagine Global Health Monitor di Ipsos, condotta presso oltre 23.000 adulti in 21 paesi nel mondo tra luglio e agosto del 2023, emerge nettamente come la salute mentale sia il problema
sanitario più grave da affrontare oggi, ancor più del cancro, con il 44% delle citazioni, 8 punti percentuali in più rispetto al 2022 e 17 rispetto al periodo pre-pandemia. Ragionevolmente, crolla la preoccupazione per il Covid19 che passa dal 47% nel 2022 al 15% nel 2023.
l Global Happiness Index 2023 di Ipsos ci fornisce una mappa per decodificare i fattori che impattano sulla felicità degli individui I driver forti, quelli che impattano con maggior
intensità sulla nostra felicità: ad emergere in solitaria il sentirsi amati. Rimanendo sempre nella fascia alta ecco che compaiono le altre relazioni interpersonali con
amici, colleghi, figli, partner e altri famigliari. Forte poi il bisogno di gestire liberamente il proprio il tempo in sicurezza, per stare a contatto con la natura piuttosto che per informarsi o intrattenersi così da arricchire il proprio bagaglio esperienziale ed educativo. Nella parte che impatta in misura media sulla nostra felicità troviamo le specifiche condizioni di vita psico-fisica ed è qui che si
inserisce la sfera lavorativa. Ciò che contribuisce invece a renderci profondamente infelici è la situazione economico – finanziaria, personale in primis ma anche su scala nazionale e globale, qualora non risponda agli standard necessari per renderci soddisfatti.
campione di 22.508 adulti fino a 75 anni
in 32 paesi, dal 22 dicembre 2022 al 6 gennaio 2023.
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…. Invitato a cena mi sono trovata accanto ad una signora chic sicura di sé. Parlavamo di viaggi, un modo di colmare il deficit desolante di certe riunioni: le farfalle del Kenia la incantavano. Era senza parole a descriverne l’estasi di un tale spettacolo, travolta dalla felicità girava gli occhi in tutte le direzioni possibili della memoria. Giunti al formaggio, la conversazione volgeva lentamente intorno al suo inesauribile giardino. I bruchi le facevano orrore. Osai dire che sono loro, i bruchi, a dare le belle farfalle. Silenzio.
Visi pietrificati. Cambio di argomento. L’imbarazzo era mio. Lei non sapeva. Avevamo potuto ridere ma no, arriva sempre il momento in cui Il discorso da ingenuo diventa rozzo. Io avevo oltrepassato il limite.
Sapere comporta una gravità che offusca la superficie delle cose. Conviene vedere lo splendore del mondo e rallegrarsi senza cercare l’origine dell’incantevole. È l’atteggiamento che si abbina a una tecnica da cocktail: offuscare immediatamente un’argomento sospettato di serietà …
Tratto da il giardiniere planetario di Gilles Clement
H
o trascorso gli ultimi 6 anni pre covid, a Vieste in cui ancora risiedo.
Mia mamma di origine viestana è affetta da Alzheimer da quando morì sua madre oltre 10 anni fa . Stessa malattia. Qualcuno li definisce legami.
Non ci sono cure mediche per questa patologia.
Così su consiglio di un amico , un professore dell’ispedale Bambin Gesù di Roma, decisi di provare una terapia alternativa: amore, aria buona, cibo “sano”, e ricordi.
È così 6 anni fa decisi di mollare tutto e di trasferirmi con lei a Vieste, il suo paese natale, il borgo di cui aveva ricordi e riferimenti.
I miglioramenti che ha avuto vivendo a Vieste sono stati incredibili !!
Anni bellissimi, la malattia si era stabilizzata.
Due anni fa abbiamo anche adottato due splendide cagnoline dal canile …
Le noste giornate erano scandite: tutte le mattine ci svegliavano col canto degli uccellini stanziali nei due splendidi allori di Via Firenze. Passeggiata mattutina al mercato a fare la spesa dai nostri ambulanti di fiducia: uno e’ l’ amico di Angelo, l’altro aveva lavorato in campagna dalla nonna , poi c’è l’allievo del nonno, chi ci sta simpatico perché ha prodotti fantastici!!
Poi si andava in spiaggia a Portonuovo, e di ritorno dal mare , di nuovo in giro per il centro storico fino a sera tardi.
Rituali, ricordi, equilibri che ci hanno permesso di vivere Vieste oltre i mesi estivi.
Poi il covid e il rientro in Romagna.
Apprendo dai social che a Vieste sta cambiando il paesaggio: non c’è più l’alloro in via Firenze, l’ombra nella piazza del mercato, gli alberi lungo le strade, vengono usati diserbanti nei prati, anche lo stabilimento balneare e’ stato bruciato e, sarà più lo stesso?
La rabbia e’ tanta, perché un’amministrazione non capisce che per gli anziani modificare un paesaggio significa farli morire … un albero, una panchina, una piazza significano socialità , significa vita. E che la giurisprudenza regolamenta la socializzazione, il paesaggio. Come puo un’ amministrazione non saperlo? Come si fa a non tenere conto di quanto le associazioni ambientaliste suggeriscono. Come si fa in piena pandemia a mortificare l’ ecosistema gia fragile.
Partono da parte dell’amministrazione perfino querele, c’e’ gente che va in giro a minacciare chi si schiera contro lo status quo!
Why?
Sostengono la biodiversità e credono nell’ antropologia !! Credono nel libero pensiero.
Siamo o n e s t i !
Nel XXI secolo in piena pandemia.
L’ambiente è importante |oggi | fra 5-10 anni |è tardi|
Ma soprattutto
come faccio a spiegarlo a lei, a mia madre?
Dove sono finiti i nostri riferimenti, come faccio a ricominciare daccapo?
Per noi Vieste non è più.
Spero che per voi sia ancora. Ma per quanto?
S
Relatori
Davide Celli – attivista politico nazionale
Maurizio Marrese – WWF Foggia
Francesco Clemente – agronomo
Felice Scopece – Fare Ambiente Foggia
Coordinamento e organizzazione a cura di Daniela Corrente
Sono stati posti 3 interrogativi a cui i relatori hanno così risposto:
Il CAM – criteri minimi ambientali sono cioè i requisiti ambientali che costituiscono un’obbligo per garantire che la politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi sia incisiva non solo nell’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, ma anche in quello di promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibile, circolari e di diffondere l’occupazione verde. Criteri minimi definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti ad individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato. La loro applicazione sistematica consente di diffondere le tecnologie ambientali e i prodotti ambientalmente preferibili e produce un effetto leva sul mercato, inducendo gli operatori economici meno virtuosi ad adeguarsi alle nuove richieste della pubblica amministrazione. Oltre alla valorizzazione ambientale e al rispetto dei criteri sociali, l’applicazione del CAM risponde anche all’esigenza della Pubblica amministrazione di razionalizzare i propri consumi, riducendone ove possibile la spesa.
art.18 della L.221/2015, e art. 34 D.Lgs.50/2016, e D.Lgs 56/2017.
2. PERCHE’ I COMUNI TAGLIANO GLI ALBERI.
a. Centrali biomassa. Ogni centrale brucia 70 tonnellate al giorno di verde che viene conferito anche dai comuni.
b. Fenomeni climatici aggressivi, conseguentemente le alberature cadono, i premi assicurativi a carico delle amministrazioni aumentano
c. Costo delle potature. Ad un Comune conviene di più tagliare e sostituire gli alberi con essenze straniere ( nord Africa e Asia ) che hanno bisogno di meno manutenzione.
Importante ricordare che ad ogni taglio corrisponde un’aumento di anidride carbonica e un aumento dei tessuti più deboli negli alberi.
3) COSA POSSONO FARE I CITTADINI CONTRO IL TAGLIO DEGLI ALBERI.
Innanzitutto leggere il regolamento del verde pubblico che ciascun comune deve avere e se non esiste come nel caso viestano, fare pressione affinché se ne scriva uno.
Pretendere un censimento del verde pubblico da parte delle amministrazioni: la frammentazione dell’habitat è la prima causa di desertificazione.
La consulta deve avvere l’avvallo del consiglio comunale: ogni taglio deve passare da un’associazione ambientalista.
Ogni volta che si intende difendere il verde occorre costruire una manifestazione.
Ricordiamoci che gli iconemi sono alberi che rappresentano il paesaggio e vanno tutelati.
Importante poi informare la Sovraintendenza alle belle arti con pec circa i tagli degli iconemi.
Leggersi lo statuto del Comune depositare firme per chiedere che l’argomento sia trattato nelle relative commissioni competenti e far entrare in comune i cittadini quando si discutono questi temi.
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➡️ A Vieste dagli atti si evince un abuso di ufficio e deturpazione del suolo pubblico. Oltre a non essere specificato lo smaltimento del legno degli alberi, tra le piante autoctone e’ stata segnalata erroneamente l’acacia e infine non viene riconosciuto alcun ruolo alle associazioni ambientaliste.
In ragione di quanto accade in Italia e necessario istituire la figura del GARANTE DEL VERDE PUBBLICO
Consulta del verde pubblico composta da
Tecnici che devono accedere solo tramite concorso,
Arboricoltore
Ornitologo
Architetto del paesaggio
Rappresentanza di cittadini con 1 o più associazione ambientalista.
S
Un nuovo studio condotto dal Consiglio nazionale delle ricerche – HCT-Agrifood Laboratory dell’Istituto per la bioeconomia (Cnr-Ibe) – in collaborazione con il Club alpino italiano (Cai) e con il Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile (Consorzio Lamma costituito tra Cnr e Regione Toscana), ha messo in evidenza che per beneficiare al massimo delle sostanze volatili aromatiche presenti nelle foreste gli orari migliori sono il primo mattino e le ore dopo mezzogiorno, in giornate soleggiate e con vento debole. Non solo: dallo studio è anche emerso che, quanto a benefici sulla salute, le foreste di conifere sono più efficienti di quelle costituite da solo faggio.
Gli autori dello studio pubblicato sulla rivista International Journal of Environmental Research and Public Health, spiegano che diversi studi scientifici hanno dimostrato che dall’inalazione dei composti bioattivi presenti nelle foreste conseguono benefici per la salute umana a livello sia fisiologico che psicologico. Insomma: il profumo degli alberi non è solo buono, fa anche bene. Non tutti i siti e i percorsi forestali, né tutte le stagioni o momenti della giornata sono però uguali, anzi le concentrazioni di questi composti cambiano nel tempo e nello spazio molto più rapidamente di quanto ritenuto finora. E ora, grazie al loro studio, risultano in gran parte prevedibili, consentendo di scegliere le situazioni migliori (momento della giornata, stagione, condizioni meteo) per sfruttare al massimo i loro benefici.
Lorenzo Albanese, ricercatore del Cnr-Ibe e uno degli autori della ricerca, spiega che «occorreranno altri studi prima di poter costruire un modello generale per la selezione ottimale di siti, percorsi, stagioni e orari, dettagliando la composizione dei composti bioattivi presenti nell’aria forestale e correlandoli ai rispettivi effetti già verificati sulla salute delle persone. Il nostro studio offre, oltre che i primi risultati, una metodologia innovativa e ampiamente applicabile».
Ed in funzione di questo articolo che vi ricordiamo
Profumi&Sentieri un’esperienza sensoriale unica ed irripetibile all’interno del Parco Nazionale del Gargano, tra le antiche faggete sito Unesco.
Imparerete a conoscere le piante e i loro profumi e, al termine, una breve introduzione alla profumeria naturale. Un trekking per piccoli gruppi.
Non esitate a prenotare, se siete sul Gargano!
Info&Preno
N
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on è un profumo ma un’acqua, simbolo di purezza.
Delicata e sensoriale profuma di rosa e di ulivo ed è adatta anche ai bambini.
In edizione limitata, l’acqua aromatica è dedicata alla Vergine Santa protettrice di Vieste e dei viestani. E’ il mio modo di omaggiarla, da quest’anno sono cittadina viestana anche io.
Nella confezione è raffigurata la cattedrale vestita per l’intronizzazione della Santa. L’immagine è tratta da un’ olio su tela
degli anni ’60, del pittore Filippo Giacomo D’Errico, mio zio, ed è sorprendente ritrovarne lo stesso tendaggio e gli stessi colori, una tradizione che si protrae fino ad oggi. E chi si trova a Vieste in questi giorni può riscontrarlo personalmente.
Chi è San Maria? Narra la leggenda che fu oggetto di contesa tra viestani e peschiciani. E’ un simulacro ligneo che probabilmente ha ornato la polena di una nave e che in seguito al suo naufragio è stata portata dalle onde sulla spiaggia di Scialmarino e lì venne poi trovata da alcuni marinai di Vieste e di Peschici, con ciò nacque la contesa per il suo possesso. La contesa si risolse pacificamente col porre la statua su un carro trainato dai buoi, che secondo, l’accordo, sarebbe stata lasciata là dove i buoi si fossero diretti. La fortuna toccò alla città di Vieste che ogni anno, il 9 maggio, in ricordo del felice ritrovamento, riporta le preziosa statua a Merino. In quel luogo venne poi costruito il Santuario di Santa Maria di Merino, una chiesa tuttora esistente il cui nucleo antico risale al XI-XII secolo, scomparso in seguito ad un maremoto.*
Oggi si radunano per la passeggiata del 9 maggio, migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, per percorrere a piedi le spiagge che da Vieste portano a Santa Maria, si parte dal mattino e ritorna la sera quando si riporta la Santa in Cattedrale cantando tutto il tempo le canzoni di Maria, ripetute come un mantra, una preghiera!
L’Acqua ha proprietà tonificanti, purificanti e lenitive per l’epidermide. Ideale da usare per rinfrescarsi durante la lunga processione di Santa Maria …
Contiene acqua aromatica di rosa, essenza di rosa damascena, estratto biologico di olivo.
Senza alcool. E’ un prodotto biologico 100%.
In confezione da 150 ml spray, costa 29.00 euro
La puoi ordinare su WhatsApp 329 59 48879, via mail info@danielacorrente.it , e, se sei a Vieste la trovi da Charme Boutique via XXIV Maggio.
*Fonte Dott. Ludovico Ragno
It is not a perfume but a water, a symbol of purity. Delicate and sensual, it smells of pink and olive and is suitable for children In Limited Edition, the aromatic water is dedicated to the Virgin patron saint of Vieste and Viestani. It’s my way of Homaggiarla, since this year I’m a citizen of Viestana too. In the package is depicted the cathedral dressed for the enthroning of the saint. The image is taken from an oil on canvas
Of the years ‘ 60, of the painter Filippo Giacomo D’Errico, my uncle, and it is surprising to find the same curtains and the same colors, a tradition that lasts to this day. And those who are in Vieste these days can find it personally .Who is St. Mary? It tells the legend that it was the object of contention between people and Peschiciani. It is a wooden simulacrum that probably adorned the figurehead of a ship and that after its shipwreck was brought by the waves on the beach of Scialmarino and there was then found by some sailors of Vieste and Peschici, with this arose the contention for his possession. The contention was resolved peacefully by placing the statue on an ox-cart, which second, the agreement, would be left there where the oxen were directed. The fortune touched the city of Vieste that every year, May 9, in remembrance of the happy find, brings the precious statue to Merino. In that place was built the sanctuary of Santa Maria di Merino, a church that still exists whose ancient nucleus dates back to the XI-XII century, disappeared following a tidal wave. * Today they congregate for the walk of May 9, thousands of people from All over the world, to walk the beaches that from Vieste lead to Santa Maria, we go from the morning and return in the evening when you take the Santa back to the cathedral singing all the time the songs of Mary, repeated as a mantra, a prayer!
The water has tonifying, purifying and soothing properties for the epidermis. Ideal to be used to cool off during the long procession of Santa Maria… It contains rose aromatic water, the essence of Damascene rose, organic olive extract.
No alcohol. It is an organic product 100%.
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I
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Il Gargano non finisce mai di stupirti
Questo weekend sono stata a Rodi Garganico in occasione della 35′ sagra delle arance ospite della Proloco di Rodi Garganico e del Consorzio di tutela Arancia del Gargano IGP e Limone del Gargano IGP.
Una due giorni fantastica immersa tra il profumo delle zagare, in questo borgo arroccato sul Parco del Gargano tra ulivi, casolari antichi, agrumi, monasteri il tutto incorniciato dal blu del mare e più in là, le sagome delle isole tremiti . L’emozione era talmente alta da non saper più dove fossi, in costiera amalfitana o sul Gargano?
Ho contribuito a questo splendido evento realizzando un percorso puramente olfattivo per far ri-conoscere i profumi degli agrumi ma anche i profumi delle diverse parti della pianta.
L’evento si è svolto in una splendida villa in località Mascherizzo, immersi nel profumo di zagare, tra piante di agrumi, un quadro più consono non poteva capitarmi. A coronare questa cornice paradisiaca, un sax e una colazione a base di arance realizzata magistralmente dall’associazione cuochi di capitanata.
Il percorso sensoriale per descrivere gli oli che si possono estrarre dagli agrumi: il legno di cedro,
ricavato dal Cedrus atlantica, una pianta della famiglia delle Pinaceae per distillazione in corrente di vapore, il petitgrain che deriva dalla distillazione delle foglie dell’arancio amaro, l’olio essenziale delle zagare che, a differenza dei fiori di zagare che danno il nome a tutti fiori delle piante agrumate, l’olio essenziale deriva per
enflorage solo dai fiori di arancia amara, un metodo perfetto per estrarre le essenze dai fiori, tuttavia è molto lungo e ha una resa molto bassa, per questi motivi è davvero raro trovarne. L’olio di neroli invece si ottiene ugualmente dai fiori di zagare di arancio amaro ma con il metodo di distillazione in corrente di vapore
In entrambi i casi , neroli e zagare, parliamo di oli essenziali piuttosto costosi in quanto la resa in termini di essenza è dello 0,1% in peso. E’ per questo motivo che gli oli essenziale di zagara e di neroli sono molto costosi.
Siamo passati poi a riconoscere la differenza tra arancio amaro e dolce, mandarino rosso e verde, bergamotto e limone.
Il percorso olfattivo è stato molto apprezzata sia dagli adulti che dai bambini con i quali mi sono divertita anche io.
Al termine una breve introduzione alla profumeria naturale e , attraverso i profumi abbiamo fatto il viaggio sensoriale tra i borghi del Gargano, qui si dovevano riconoscere le essenze contenute nei profumi di Vieste, Rodi, Peschici, Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo, Varano, Tremiti, Incoronata !
I profumi sono in vendita in confezione da 50 ml spray al costo di 20.00 euro.
Grazie a tutti per averci fatto conoscere tanta bellezza, oggi ancora di più sono contenta di aver intrapreso il percorso dei profumi dei borghi che mi ha permesso di essere qui ieri ed oggi !
Il Gargano è.
Daniela Corrente
U nisciti a Noi per i 16 Giorni di Attivismo Contro la Violenza Dal 25 novembre al 10 dicembre ed oltre: Insieme per un Futuro Senza Violenza 25 novembre è stato scelto come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne in memoria delle sorelle Mirabal: Patria, Maria Teresa e Minerva. Queste tre donne, attiviste politiche nella Repubblica Dominicana, furono brutalmente assassinate il 25 novembre 1960 per il loro impegno contro la dittatura di Rafael Trujillo. La loro morte ha suscitato indignazione internazionale e ha portato a una maggiore consapevolezza sulla violenza di genere. In loro onore, le Nazioni Unite hanno ufficializzato questa data nel 1999 per sensibilizzare e promuovere azioni contro la violenza sulle donne Ogni anno, dal 25 novembre al 10 dicembre, si svolgono i “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere”, culminando nella Giornata Internazionale dei Diritti Umani che sono fondamentali per garantire la dignità e il rispetto di ogni individuo. Ecco alcuni esempi di diritti umani riconosciuti a livello internazionale: • Diritto alla vita: Ogni individuo ha il diritto di vivere e di essere protetto da atti che possano minacciare la sua esistenza. • Diritto alla libertà e alla sicurezza personale: Nessuno può essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato. • Divieto di tortura e trattamenti inumani: Nessuno deve essere sottoposto a tortura o a trattamenti crudeli, inumani o degradanti. • Diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione: Ogni persona ha il diritto di avere le proprie convinzioni e di praticare la propria religione liberamente. • Diritto all’uguaglianza davanti alla legge: Tutti hanno diritto a un’uguale protezione della legge senza discriminazioni. • Diritto al lavoro e a condizioni di lavoro giuste: Ogni individuo ha il diritto di lavorare in condizioni sicure e di ricevere una retribuzione equa. • Diritto all’educazione: Ogni persona ha il diritto all’istruzione, che deve essere gratuita almeno a livello elementare. Questi diritti sono sanciti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e in altre convenzioni internazionali, e rappresentano i principi fondamentali per la tutela della dignità umana. Questi 16 giorni di attivismo sono un periodo dedicato a campagne di sensibilizzazione, eventi e iniziative per combattere la violenza di genere e promuovere i diritti umani. Unisciti a noi per sensibilizzare, educare e agire contro tutte le forme di violazione dei diritti umani. Perché è Importante: Noi del Progetto #xLina stiamo organizzando Eventi e Attività su Cesena e dintorni per costruire un Osservatorio Permanente così da raccogliere maggiori energie ed attori. Questi 16 GG ci aiuteranno a lanciare #xLina perché riteniamo che il territorio necessita di un centro di orientamento, coordinamento e conoscenza delle realtà ( associazioni, centri psicologici, giuridici, di lavoro) già esistenti. Il ricavato di questi eventi che si protrarranno per tutto l’ arco dell’anno, andrà a sostenere l’Osservatorio Permanente. Vogliamo dare un messaggio forte e chiaro a chi si ritrova sempre più spesso solo e nel buio più assoluto stretto tra le maglie della violenza: noi ci siamo e ti porgiamo la mano! Se hai un attività e/o energia e vuoi creare: – ** Aperitivi e/o cene**. Entri a far parte del nostro progetto con il nostro supporto di immagine e comunicazione. – **Workshop e Conferenze**: Creare sessioni educative con esperti del settore. – **Marce e Manifestazioni**: Organizza una marcia nelle strade per far sentire la nostra voce. – **Campagne Social**: Condividire il nostro messaggio sui tuoi canali social usando gli hashtag #StopViolenceAgainstWomen e #16DaysOfActivism #xLina – **Arte e Cultura**: Creare mostre, spettacoli teatrali e proiezioni di film che trattano il tema della violenza di genere. Come Partecipare: – **Contattaci** . Per comunicare se hai un attività e vuoi creare qualcosa, ragioniamo insieme sul format. – **Iscriviti agli Eventi**: Registrati per partecipare ai nostri eventi e attività. – **Diventa Volontario**: Offri il tuo tempo e le tue competenze per supportare le nostre iniziative. – **Fai una Donazione**: Contribuisci finanziariamente per sostenere le vittime e le campagne di sensibilizzazione. Causale “donazione liberale progetto xLina” Alcune testimonianze delle vittime di violenza Un’altra testimonianza significativa è quella di Valerie, ospite del Centro Donna Pangea di Roma, che ha trovato rifugio e supporto per ricostruire la sua vita dopo aver subito abusi fisici, psicologici ed economici. Il caso Regeni: Giulio Regeni, un ricercatore italiano, è stato rapito, torturato e ucciso in Egitto nel 2016. La sua morte ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo ai diritti umani e alla libertà accademica, e ha portato a richieste di giustizia e trasparenza nelle indagini. Il Covid. Durante la pandemia di Covid-19, sono state segnalate violazioni dei diritti umani tra cui censura, discriminazione, detenzione arbitraria e xenofobia in diverse parti del mondo. Queste storie non solo aiutano a rompere il silenzio, ma anche a promuovere un cambiamento culturale e sociale necessario per combattere le vittime di violenza di genere e a sostenere i diritti umani Contattaci, abbiamo poco tempo! [ ] osservatorioxlina@gmail.com 329 5948879 | Politcy Privacy| Condizioni e termini | Daniela Corrente
Anche la violenza di genere è una violazione dei diritti umani che colpisce milioni di donne in tutto il mondo. Partecipando ai 16 giorni di attivismo, puoi contribuire a creare consapevolezza, supportare le vittime e promuovere il cambiamento.
Oppure se hai gia un evento in programma e vuoi inserirlo nella nostra programmazione.
Chiara Balistreri, una giovane bolognese, ha condiviso la sua drammatica esperienza attraverso un video su TikTok, denunciando il femminicidio e la violenza di genere.
È una luminosa mattina di primavera, il 27 aprile 2025, e sono con i miei amici della Muvra Forlì-Cesena,
una associazione escursionistica. Sono stata invitata a trascorrere una giornata con loro, per una escursione in tra Monte Aguzzo e Montecordruzzo, una zona di alta collina sopra Cesena, durante la quale è prevista la raccolta di erbe selvatiche.
L’aria profumata di erba fresca, e il sole scalda appena, perfetto per la nostra avventura. Abbiamo cestini, coltellini e l’entusiasmo di chi sta per scoprire qualcosa di nuovo, guidati da Mara – la più esperta tra noi di erbe selvatiche – la moglie di Antonio, che più tardi ci ospiterà a casa loro, per un pranzo condiviso nel loro giardino.
Il nostro sentiero parte vicino a una chiesetta abbandonata, in vendita da anni, con le mura di pietra
invase dall’edera e un cartello arrugginito appeso al cancello. La struttura, con il suo campanile sbrecciato e le finestre vuote, ci cattura subito. Sembra un quadro sospeso nel tempo, con le erbacce che spuntano tra le crepe. Attorno asparagi selvatici, con i loro steli sottili, e piante di fiori gialli: tarassaco e senape selvatica, che ondeggiano al vento. Io mi fermo a osservare, affascinata dalla bellezza decadente.
Uno del gruppo scatta foto: “Sembra un set di un film!”. Un altro raccoglie un asparago selvatico: “Questi li cucineremo più tardi!” Poi uno inciampa su una radice e impreca, facendoci ridere. Mara ci richiama: “Occhi sulle erbe, non solo sulla chiesa! Qui c’è anche borragine, cercatela.” Raccogliamo asparagi, borragine e qualche fiore di tarassaco, ma la chiesetta resta nei nostri pensieri. Anche perché nelle adiacenze, in una zona molto panoramica, troviamo un piccolo laghetto, dove ci fermiamo, prima di ridiscendere lungo un sentiero.
In poco tempo arriviamo in un cimitero antico, un luogo silenzioso con un grande cipresso. Tra le tombe, accanto alle lapidi vecchissime di due famiglie italiane, spiccano numerose lapidi recenti, con iscrizioni in arabo, molte di bambini e persino tantissimi
infanti. Mara si ferma, con rispetto: “Questo cimitero è vecchio di secoli. Qui da qualche anno, riposano anche famiglie mussulmane”. Ed io penso a quei bimbi, morti solo dopo pochi giorni dalla loro nascita. Le iscrizioni sulle loro tombe sono tutte in arabo, e sento un gran peso . Qualcuno dice: “È incomprensibile sono tanti anzi troppi”. Gli altri restano in silenzio, mentre uno mormora: “Quanti sogni spezzati”. L’atmosfera è sommessa e, muovendoci con delicatezza, usciamo da quelle mura antiche, dove riprendiamo il nostro cammino raccogliendo malva enepitella da li a poco. Raggiungiamo poi il borgo di Montecodruzzo, dove si
trova un monumento commemorativo dedicato ai caduti della Grande Guerra. Sul marmo, un’epigrafe rende omaggio anche ai soldati tedeschi: “Montecodruzzo. A ricordo dei soldati tedeschi caduti nelle azioni di guerra dell’ottobre 1944 .Davanti, un alberello, piantato da qualche anno. Troppo vicino alla lapide, forse appositamente, come a voler nascondere l’epitaffio del monumento. Mi raccontano: “Dopo la guerra, Roncofreddo ha scelto di ricordare questi soldati tedeschi, che qui avevano lasciato un buon ricordo. Molti di loro morirono sotto ai bombardamenti alleati, che distrussero completamente questo borgo, lasciando anche molte vittime tra i civili”. ” Io tocco la corteccia dell’alberello, colpita dall’umanità del ricordo di questi italiani, e penso ad altri che sembrano
aver voluto mascherare questo riconoscimento. Sento una persona che dice: “Dovremmo pulire il monumento, farlo brillare.”
Siamo quasi alla fine della nostra escursione.
In un paio d’ore i nostri cestini si riempiono di asparagi selvatici, tarassaco, borragine, malva e nepitella. Mara ci tiened’occhio: “Non esagerate, la natura va rispettata.”
Alle 12, con lo stomaco che brontola, ci incamminiamo verso casa di Antonio e Mara, per il pranzo
condiviso. Il loro giardino è un’esplosione di vita. Alcuni talentuosi preparano il fuoco, per una brace perfetta dove si cuoceranno salsicce e
pancetta. Le erbe e gli asparagi sono sparsi su un tavolo di legno, in cucina. Prepariamo un’insalata di cicoria e tarassaco, con olio extravergine dei loro ulivi e sale di Cervia. Io, Mara e Nadia facciamo una frittata con alcune delle erbe raccolte, e tante altre verranno infine sbollentate e tirate in padella, con aglio, olio e sale.
C’è chi vigila la griglia: “Attenti, non bruciate la carne!”. Poi il pranzo all’aria aperta è una festa:
la frittata è tenera e saporita, l’ erbetta fresca e leggermente amara, le salsicce profumano di collina. La giardiniera sparisce in fretta, e io rubo gli ultimi pezzi dal piattino, con uno che mi lancia un’occhiataccia scherzosa. Antonio tira fuori un sangiovese locale, e
brindiamo, seduti tutti insieme. Parliamo della chiesetta, del cimitero e del monumento. Io dico: “Quella chiesetta abbandonata è magica, ma il cimitero con quelle lapidi in arabo …
e poi l’epigrafe per i tedeschi.
Montecodruzzo è un posto speciale”. E c’è chi
aggiunge: “È come se ogni angolo raccontasse una storia di accoglienza anticonformista”. Il pranzo, col fuoco li vicino che scoppietta e il calore degli amici, ci unisce come una famiglia.
Alle 16:30, salutiamo Antonio e Mara, promettendo di tornare. Il rientro verso Cesena è stato
tranquillo, lungo stradine di campagna illuminate dal sole del tardo pomeriggio. Ripenso al monumento nel centro del borgo, e all’ l’epigrafe, pensando al cimitero con le lapidi in arabo e alla chiesetta invasa di asparagi. Mentre torniamo verso casa un ragazzo aggiorna il suo post su X: “Da Montecodruzzo: una chiesetta dimenticata, un cimitero che abbraccia tutti, un ulivo per la pace.” Un suo amico insiste: “La prossima volta, puliamo il monumento”. L’altro ride e dice: “E Mara mi insegna a schivare le ortiche!”
Il sole cala sulle colline, io sono con questi amici. I cestini ora sono vuoti, ma il mio cuore è
pieno. Questa giornata – la chiesetta abbandonata, il cimitero antico, il monumento, le erbe raccolte con Mara, il pranzo al fuoco con Antonio e tutti gli altri – è una di quelle che porterò con me per sempre.
Luoghi citati Montecodruzzo : Borgo collinare in provincia di Forlì-Cesena. Il sentiero
parte vicino a una chiesetta abbandonata, in vendita, piena di erbacce, asparagi selvatici e fiori gialli. Si passa per un cimitero antico con lapidi in arabo (molte di bambini) accanto a tombe di famiglie italiane, e si arriva al centro del borgo, dove un monumento commemora i caduti della Grande Guerra, inclusi i soldati tedeschi.
Casa di Antonio e Mara : borgo vicino, perfetto per il pranzo condiviso nel giardino.
I Il Piano d’Azione Nazionale su Impresa e Diritti Umani 2016-2021 ha incoraggiato numerosi interlocutori a trasmettere il proprio contributo in particolare è stata manifestata l’importanza di agevolare un accompagnamento delle imprese nel loro percorso di crescita sui temi del valore sociale e della sostenibilità, ampliando la platea delle imprese che pubblicano volontariamente le informazioni di carattere non finanziario nei loro bilanci e incoraggiandole ad adottare nuovi approcci comunicativi relativi all’impronta ecologica dei loro prodotti e processi produttivi. Seppur fondamentali, il welfare aziendale oggi non può più limitarsi ai soli incentivi e benefit monetizzabili. La pandemia ha accelerato un processo già in essere che ha portato le L’indagine è stata condotta presso un tratto da 2′ Report OIIDU
Il medesimo approccio aperto e dialogante ha permesso di compilare il secondo Piano d’Azione Nazionale su Impresa e Diritti Umani 2021-2026, con due importanti innovazioni:
la prima è di ampio respiro e ha ad oggetto la multi-settorialità dei contenuti, proprio per rispondere alle molteplici sfide che il dossier impone; la seconda è di natura metodologica ed
è rappresentata dall’introduzione di indicatori di monitoraggio, oggetto di costante scambio di informazioni aggiornate da parte della governance istituzionale quanto agli impegni volontari assunti nel Piano per una migliore traduzione dei Principi Guida nella pratica quotidiana delle attività di natura statale ed imprenditoriale. In questo sistema permane, a conferma dell’importanza della collaborazione pubblico-privato, l’assetto multi-stakeholder che presenta la duplice natura operativa strettamente inter-istituzionale – rappresentata dal Gruppo di Lavoro/GLIDU presso il Comitato Interministeriale per i Diritti Umani nel Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – e di confronto e dialogo con i rappresentanti della società civile e dell’impresa in occasione di incontri periodici ed eventi dedicati.
Il valore aggiunto del dialogo multi-stakeholder – come dimostra questo importante appuntamento editoriale annuale – è fondamentale per incrementare l’attenzione nazionale sul
dossier. Soltanto riconducendo le istanze, decisamente divergenti ma non contrastanti, ad una riflessione congiunta è possibile non soltanto definire insieme le nuove priorità operative ma anche facilitare il dialogo per un’applicazione dei Principi Guida più soddisfacente e ancor più multi-settoriale. Oggi, oramai, non è più possibile parlare di strategia d’impresa senza includere la promozione e la protezione dei diritti umani in questa visione globale
aziende al centro, conferendo loro la responsabilità di soddisfare i bisogni di ricerca del benessere dell’intero ecosistema in cui operano, compresi quelli dei propri dipendenti. Welfare e wellbeing non possono più dunque essere pensati come concetti tra loro separati e il benessere del lavoratore non
può più essere visto solo in ottica finanziaria ma va necessariamente aggiunta la prospettiva psicofisica, forse ancor più importante.
Dall’indagine Global Health Monitor di Ipsos, condotta presso oltre 23.000 adulti in 21 paesi nel mondo tra luglio e agosto del 2023, emerge nettamente come la salute mentale sia il problema
sanitario più grave da affrontare oggi, ancor più del cancro, con il 44% delle citazioni, 8 punti percentuali in più rispetto al 2022 e 17 rispetto al periodo pre-pandemia. Ragionevolmente, crolla la preoccupazione per il Covid19 che passa dal 47% nel 2022 al 15% nel 2023.
l Global Happiness Index 2023 di Ipsos ci fornisce una mappa per decodificare i fattori che impattano sulla felicità degli individui I driver forti, quelli che impattano con maggior
intensità sulla nostra felicità: ad emergere in solitaria il sentirsi amati. Rimanendo sempre nella fascia alta ecco che compaiono le altre relazioni interpersonali con
amici, colleghi, figli, partner e altri famigliari. Forte poi il bisogno di gestire liberamente il proprio il tempo in sicurezza, per stare a contatto con la natura piuttosto che per informarsi o intrattenersi così da arricchire il proprio bagaglio esperienziale ed educativo. Nella parte che impatta in misura media sulla nostra felicità troviamo le specifiche condizioni di vita psico-fisica ed è qui che si
inserisce la sfera lavorativa. Ciò che contribuisce invece a renderci profondamente infelici è la situazione economico – finanziaria, personale in primis ma anche su scala nazionale e globale, qualora non risponda agli standard necessari per renderci soddisfatti.
campione di 22.508 adulti fino a 75 anni
in 32 paesi, dal 22 dicembre 2022 al 6 gennaio 2023.
.
…. Invitato a cena mi sono trovata accanto ad una signora chic sicura di sé. Parlavamo di viaggi, un modo di colmare il deficit desolante di certe riunioni: le farfalle del Kenia la incantavano. Era senza parole a descriverne l’estasi di un tale spettacolo, travolta dalla felicità girava gli occhi in tutte le direzioni possibili della memoria. Giunti al formaggio, la conversazione volgeva lentamente intorno al suo inesauribile giardino. I bruchi le facevano orrore. Osai dire che sono loro, i bruchi, a dare le belle farfalle. Silenzio.
Visi pietrificati. Cambio di argomento. L’imbarazzo era mio. Lei non sapeva. Avevamo potuto ridere ma no, arriva sempre il momento in cui Il discorso da ingenuo diventa rozzo. Io avevo oltrepassato il limite.
Sapere comporta una gravità che offusca la superficie delle cose. Conviene vedere lo splendore del mondo e rallegrarsi senza cercare l’origine dell’incantevole. È l’atteggiamento che si abbina a una tecnica da cocktail: offuscare immediatamente un’argomento sospettato di serietà …
Tratto da il giardiniere planetario di Gilles Clement
H
o trascorso gli ultimi 6 anni pre covid, a Vieste in cui ancora risiedo.
Mia mamma di origine viestana è affetta da Alzheimer da quando morì sua madre oltre 10 anni fa . Stessa malattia. Qualcuno li definisce legami.
Non ci sono cure mediche per questa patologia.
Così su consiglio di un amico , un professore dell’ispedale Bambin Gesù di Roma, decisi di provare una terapia alternativa: amore, aria buona, cibo “sano”, e ricordi.
È così 6 anni fa decisi di mollare tutto e di trasferirmi con lei a Vieste, il suo paese natale, il borgo di cui aveva ricordi e riferimenti.
I miglioramenti che ha avuto vivendo a Vieste sono stati incredibili !!
Anni bellissimi, la malattia si era stabilizzata.
Due anni fa abbiamo anche adottato due splendide cagnoline dal canile …
Le noste giornate erano scandite: tutte le mattine ci svegliavano col canto degli uccellini stanziali nei due splendidi allori di Via Firenze. Passeggiata mattutina al mercato a fare la spesa dai nostri ambulanti di fiducia: uno e’ l’ amico di Angelo, l’altro aveva lavorato in campagna dalla nonna , poi c’è l’allievo del nonno, chi ci sta simpatico perché ha prodotti fantastici!!
Poi si andava in spiaggia a Portonuovo, e di ritorno dal mare , di nuovo in giro per il centro storico fino a sera tardi.
Rituali, ricordi, equilibri che ci hanno permesso di vivere Vieste oltre i mesi estivi.
Poi il covid e il rientro in Romagna.
Apprendo dai social che a Vieste sta cambiando il paesaggio: non c’è più l’alloro in via Firenze, l’ombra nella piazza del mercato, gli alberi lungo le strade, vengono usati diserbanti nei prati, anche lo stabilimento balneare e’ stato bruciato e, sarà più lo stesso?
La rabbia e’ tanta, perché un’amministrazione non capisce che per gli anziani modificare un paesaggio significa farli morire … un albero, una panchina, una piazza significano socialità , significa vita. E che la giurisprudenza regolamenta la socializzazione, il paesaggio. Come puo un’ amministrazione non saperlo? Come si fa a non tenere conto di quanto le associazioni ambientaliste suggeriscono. Come si fa in piena pandemia a mortificare l’ ecosistema gia fragile.
Partono da parte dell’amministrazione perfino querele, c’e’ gente che va in giro a minacciare chi si schiera contro lo status quo!
Why?
Sostengono la biodiversità e credono nell’ antropologia !! Credono nel libero pensiero.
Siamo o n e s t i !
Nel XXI secolo in piena pandemia.
L’ambiente è importante |oggi | fra 5-10 anni |è tardi|
Ma soprattutto
come faccio a spiegarlo a lei, a mia madre?
Dove sono finiti i nostri riferimenti, come faccio a ricominciare daccapo?
Per noi Vieste non è più.
Spero che per voi sia ancora. Ma per quanto?
S
Relatori
Davide Celli – attivista politico nazionale
Maurizio Marrese – WWF Foggia
Francesco Clemente – agronomo
Felice Scopece – Fare Ambiente Foggia
Coordinamento e organizzazione a cura di Daniela Corrente
Sono stati posti 3 interrogativi a cui i relatori hanno così risposto:
Il CAM – criteri minimi ambientali sono cioè i requisiti ambientali che costituiscono un’obbligo per garantire che la politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi sia incisiva non solo nell’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, ma anche in quello di promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibile, circolari e di diffondere l’occupazione verde. Criteri minimi definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti ad individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato. La loro applicazione sistematica consente di diffondere le tecnologie ambientali e i prodotti ambientalmente preferibili e produce un effetto leva sul mercato, inducendo gli operatori economici meno virtuosi ad adeguarsi alle nuove richieste della pubblica amministrazione. Oltre alla valorizzazione ambientale e al rispetto dei criteri sociali, l’applicazione del CAM risponde anche all’esigenza della Pubblica amministrazione di razionalizzare i propri consumi, riducendone ove possibile la spesa.
art.18 della L.221/2015, e art. 34 D.Lgs.50/2016, e D.Lgs 56/2017.
2. PERCHE’ I COMUNI TAGLIANO GLI ALBERI.
a. Centrali biomassa. Ogni centrale brucia 70 tonnellate al giorno di verde che viene conferito anche dai comuni.
b. Fenomeni climatici aggressivi, conseguentemente le alberature cadono, i premi assicurativi a carico delle amministrazioni aumentano
c. Costo delle potature. Ad un Comune conviene di più tagliare e sostituire gli alberi con essenze straniere ( nord Africa e Asia ) che hanno bisogno di meno manutenzione.
Importante ricordare che ad ogni taglio corrisponde un’aumento di anidride carbonica e un aumento dei tessuti più deboli negli alberi.
3) COSA POSSONO FARE I CITTADINI CONTRO IL TAGLIO DEGLI ALBERI.
Innanzitutto leggere il regolamento del verde pubblico che ciascun comune deve avere e se non esiste come nel caso viestano, fare pressione affinché se ne scriva uno.
Pretendere un censimento del verde pubblico da parte delle amministrazioni: la frammentazione dell’habitat è la prima causa di desertificazione.
La consulta deve avvere l’avvallo del consiglio comunale: ogni taglio deve passare da un’associazione ambientalista.
Ogni volta che si intende difendere il verde occorre costruire una manifestazione.
Ricordiamoci che gli iconemi sono alberi che rappresentano il paesaggio e vanno tutelati.
Importante poi informare la Sovraintendenza alle belle arti con pec circa i tagli degli iconemi.
Leggersi lo statuto del Comune depositare firme per chiedere che l’argomento sia trattato nelle relative commissioni competenti e far entrare in comune i cittadini quando si discutono questi temi.
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➡️ A Vieste dagli atti si evince un abuso di ufficio e deturpazione del suolo pubblico. Oltre a non essere specificato lo smaltimento del legno degli alberi, tra le piante autoctone e’ stata segnalata erroneamente l’acacia e infine non viene riconosciuto alcun ruolo alle associazioni ambientaliste.
In ragione di quanto accade in Italia e necessario istituire la figura del GARANTE DEL VERDE PUBBLICO
Consulta del verde pubblico composta da
Tecnici che devono accedere solo tramite concorso,
Arboricoltore
Ornitologo
Architetto del paesaggio
Rappresentanza di cittadini con 1 o più associazione ambientalista.
S
Un nuovo studio condotto dal Consiglio nazionale delle ricerche – HCT-Agrifood Laboratory dell’Istituto per la bioeconomia (Cnr-Ibe) – in collaborazione con il Club alpino italiano (Cai) e con il Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile (Consorzio Lamma costituito tra Cnr e Regione Toscana), ha messo in evidenza che per beneficiare al massimo delle sostanze volatili aromatiche presenti nelle foreste gli orari migliori sono il primo mattino e le ore dopo mezzogiorno, in giornate soleggiate e con vento debole. Non solo: dallo studio è anche emerso che, quanto a benefici sulla salute, le foreste di conifere sono più efficienti di quelle costituite da solo faggio.
Gli autori dello studio pubblicato sulla rivista International Journal of Environmental Research and Public Health, spiegano che diversi studi scientifici hanno dimostrato che dall’inalazione dei composti bioattivi presenti nelle foreste conseguono benefici per la salute umana a livello sia fisiologico che psicologico. Insomma: il profumo degli alberi non è solo buono, fa anche bene. Non tutti i siti e i percorsi forestali, né tutte le stagioni o momenti della giornata sono però uguali, anzi le concentrazioni di questi composti cambiano nel tempo e nello spazio molto più rapidamente di quanto ritenuto finora. E ora, grazie al loro studio, risultano in gran parte prevedibili, consentendo di scegliere le situazioni migliori (momento della giornata, stagione, condizioni meteo) per sfruttare al massimo i loro benefici.
Lorenzo Albanese, ricercatore del Cnr-Ibe e uno degli autori della ricerca, spiega che «occorreranno altri studi prima di poter costruire un modello generale per la selezione ottimale di siti, percorsi, stagioni e orari, dettagliando la composizione dei composti bioattivi presenti nell’aria forestale e correlandoli ai rispettivi effetti già verificati sulla salute delle persone. Il nostro studio offre, oltre che i primi risultati, una metodologia innovativa e ampiamente applicabile».
Ed in funzione di questo articolo che vi ricordiamo
Profumi&Sentieri un’esperienza sensoriale unica ed irripetibile all’interno del Parco Nazionale del Gargano, tra le antiche faggete sito Unesco.
Imparerete a conoscere le piante e i loro profumi e, al termine, una breve introduzione alla profumeria naturale. Un trekking per piccoli gruppi.
Non esitate a prenotare, se siete sul Gargano!
Info&Preno
N
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on è un profumo ma un’acqua, simbolo di purezza.
Delicata e sensoriale profuma di rosa e di ulivo ed è adatta anche ai bambini.
In edizione limitata, l’acqua aromatica è dedicata alla Vergine Santa protettrice di Vieste e dei viestani. E’ il mio modo di omaggiarla, da quest’anno sono cittadina viestana anche io.
Nella confezione è raffigurata la cattedrale vestita per l’intronizzazione della Santa. L’immagine è tratta da un’ olio su tela
degli anni ’60, del pittore Filippo Giacomo D’Errico, mio zio, ed è sorprendente ritrovarne lo stesso tendaggio e gli stessi colori, una tradizione che si protrae fino ad oggi. E chi si trova a Vieste in questi giorni può riscontrarlo personalmente.
Chi è San Maria? Narra la leggenda che fu oggetto di contesa tra viestani e peschiciani. E’ un simulacro ligneo che probabilmente ha ornato la polena di una nave e che in seguito al suo naufragio è stata portata dalle onde sulla spiaggia di Scialmarino e lì venne poi trovata da alcuni marinai di Vieste e di Peschici, con ciò nacque la contesa per il suo possesso. La contesa si risolse pacificamente col porre la statua su un carro trainato dai buoi, che secondo, l’accordo, sarebbe stata lasciata là dove i buoi si fossero diretti. La fortuna toccò alla città di Vieste che ogni anno, il 9 maggio, in ricordo del felice ritrovamento, riporta le preziosa statua a Merino. In quel luogo venne poi costruito il Santuario di Santa Maria di Merino, una chiesa tuttora esistente il cui nucleo antico risale al XI-XII secolo, scomparso in seguito ad un maremoto.*
Oggi si radunano per la passeggiata del 9 maggio, migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, per percorrere a piedi le spiagge che da Vieste portano a Santa Maria, si parte dal mattino e ritorna la sera quando si riporta la Santa in Cattedrale cantando tutto il tempo le canzoni di Maria, ripetute come un mantra, una preghiera!
L’Acqua ha proprietà tonificanti, purificanti e lenitive per l’epidermide. Ideale da usare per rinfrescarsi durante la lunga processione di Santa Maria …
Contiene acqua aromatica di rosa, essenza di rosa damascena, estratto biologico di olivo.
Senza alcool. E’ un prodotto biologico 100%.
In confezione da 150 ml spray, costa 29.00 euro
La puoi ordinare su WhatsApp 329 59 48879, via mail info@danielacorrente.it , e, se sei a Vieste la trovi da Charme Boutique via XXIV Maggio.
*Fonte Dott. Ludovico Ragno
It is not a perfume but a water, a symbol of purity. Delicate and sensual, it smells of pink and olive and is suitable for children In Limited Edition, the aromatic water is dedicated to the Virgin patron saint of Vieste and Viestani. It’s my way of Homaggiarla, since this year I’m a citizen of Viestana too. In the package is depicted the cathedral dressed for the enthroning of the saint. The image is taken from an oil on canvas
Of the years ‘ 60, of the painter Filippo Giacomo D’Errico, my uncle, and it is surprising to find the same curtains and the same colors, a tradition that lasts to this day. And those who are in Vieste these days can find it personally .Who is St. Mary? It tells the legend that it was the object of contention between people and Peschiciani. It is a wooden simulacrum that probably adorned the figurehead of a ship and that after its shipwreck was brought by the waves on the beach of Scialmarino and there was then found by some sailors of Vieste and Peschici, with this arose the contention for his possession. The contention was resolved peacefully by placing the statue on an ox-cart, which second, the agreement, would be left there where the oxen were directed. The fortune touched the city of Vieste that every year, May 9, in remembrance of the happy find, brings the precious statue to Merino. In that place was built the sanctuary of Santa Maria di Merino, a church that still exists whose ancient nucleus dates back to the XI-XII century, disappeared following a tidal wave. * Today they congregate for the walk of May 9, thousands of people from All over the world, to walk the beaches that from Vieste lead to Santa Maria, we go from the morning and return in the evening when you take the Santa back to the cathedral singing all the time the songs of Mary, repeated as a mantra, a prayer!
The water has tonifying, purifying and soothing properties for the epidermis. Ideal to be used to cool off during the long procession of Santa Maria… It contains rose aromatic water, the essence of Damascene rose, organic olive extract.
No alcohol. It is an organic product 100%.
In 150 ml Spray package, it costs 29.00 euros.
You can order it on WhatsApp 329 59 48879, via mail info@danielacorrente.it, and, if you are in Vieste you will find it from Charme Boutique via XXIV Maggio.
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Il Gargano non finisce mai di stupirti
Questo weekend sono stata a Rodi Garganico in occasione della 35′ sagra delle arance ospite della Proloco di Rodi Garganico e del Consorzio di tutela Arancia del Gargano IGP e Limone del Gargano IGP.
Una due giorni fantastica immersa tra il profumo delle zagare, in questo borgo arroccato sul Parco del Gargano tra ulivi, casolari antichi, agrumi, monasteri il tutto incorniciato dal blu del mare e più in là, le sagome delle isole tremiti . L’emozione era talmente alta da non saper più dove fossi, in costiera amalfitana o sul Gargano?
Ho contribuito a questo splendido evento realizzando un percorso puramente olfattivo per far ri-conoscere i profumi degli agrumi ma anche i profumi delle diverse parti della pianta.
L’evento si è svolto in una splendida villa in località Mascherizzo, immersi nel profumo di zagare, tra piante di agrumi, un quadro più consono non poteva capitarmi. A coronare questa cornice paradisiaca, un sax e una colazione a base di arance realizzata magistralmente dall’associazione cuochi di capitanata.
Il percorso sensoriale per descrivere gli oli che si possono estrarre dagli agrumi: il legno di cedro,
ricavato dal Cedrus atlantica, una pianta della famiglia delle Pinaceae per distillazione in corrente di vapore, il petitgrain che deriva dalla distillazione delle foglie dell’arancio amaro, l’olio essenziale delle zagare che, a differenza dei fiori di zagare che danno il nome a tutti fiori delle piante agrumate, l’olio essenziale deriva per
enflorage solo dai fiori di arancia amara, un metodo perfetto per estrarre le essenze dai fiori, tuttavia è molto lungo e ha una resa molto bassa, per questi motivi è davvero raro trovarne. L’olio di neroli invece si ottiene ugualmente dai fiori di zagare di arancio amaro ma con il metodo di distillazione in corrente di vapore
In entrambi i casi , neroli e zagare, parliamo di oli essenziali piuttosto costosi in quanto la resa in termini di essenza è dello 0,1% in peso. E’ per questo motivo che gli oli essenziale di zagara e di neroli sono molto costosi.
Siamo passati poi a riconoscere la differenza tra arancio amaro e dolce, mandarino rosso e verde, bergamotto e limone.
Il percorso olfattivo è stato molto apprezzata sia dagli adulti che dai bambini con i quali mi sono divertita anche io.
Al termine una breve introduzione alla profumeria naturale e , attraverso i profumi abbiamo fatto il viaggio sensoriale tra i borghi del Gargano, qui si dovevano riconoscere le essenze contenute nei profumi di Vieste, Rodi, Peschici, Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo, Varano, Tremiti, Incoronata !
I profumi sono in vendita in confezione da 50 ml spray al costo di 20.00 euro.
Grazie a tutti per averci fatto conoscere tanta bellezza, oggi ancora di più sono contenta di aver intrapreso il percorso dei profumi dei borghi che mi ha permesso di essere qui ieri ed oggi !
Il Gargano è.
Daniela Corrente